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venerdì 23 novembre 2007

I siti che il tuo capo vorrebbe bloccare

I manager del settore tecnologico provano a bloccare l’accesso dei dipendenti a molti siti, a volte riuscendovi e altre volte no.
Per evitare che gli impiegati si distraggano eccessivamente o indulgano in cattive frequentazioni, ma soprattutto per tenersi lontani dai virus, dallo spamming o, ancor peggio, dai rischi finanziari legati alla sicurezza. L’analisi è stata promossa da McAfee e condotta da ICM research su 1.049 professionisti IT (information technology) nel Regno Unito, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna, Svezia, Austria e Svizzera. La Svezia è risultato il Paese più indulgente, con il 57 per cento dei capi che non limita l’accesso ai propri dipendenti, mentre il Regno Unito si è rivelato il Paese meno lassista in Europa, con solo il 28 per cento delle aziende che si astiene da queste politiche di vigilanza. Ma è ancor più interessante curiosare tra i siti più temuti e osteggiati da parte dei manager hi-tech: i siti di download musicale e quelli di incontri online, a pari merito, si aggiudicano la palma di luoghi virtuali più inibiti. Oltre un terzo delle società infatti ne impedisce l’accesso, mentre un quarto delle aziende ferma i siti dedicati alle comunità musicali online o quelli di video sharing, come YouTube. Solo il 21 per cento dei manager infine blocca i siti di social networking, come MySpace e Facebook, ritenuti comunque minacce abbastanza serie al pari di instant messenger e siti di posta elettronica, ma al tempo stesso difficili da inibire.Nella ricerca emerge che il download di file musicali e i siti di incontri on-line sono gli unici siti che rientrano come siti da bloccare e come minacce alla sicurezza.

Più comunemente sono bloccati i siti di incontri on-line (36%), lo scaricamento di file musicali (36%), le community musicali online (24%), i contenuti video (24%) e le radio online (23%).

Tuttavia, gli strumenti percepiti come più pericolosi sono i download di musica (58%), i siti di incontri on-line (56%), l’instant messenger (53%), i siti di social networking (48%) e i siti di posta elettronica (46%). Sono dati che indicano i difficili equilibri che sono all’ordine del giorno per i decision maker nell’ambito informatico.
da Internet