Rimangono però alcuni punti in sospeso sull'effettiva valenza di Vista come prodotto su cui investire di corsa rinunciando alle comunque avanzate funzionalità di Windows Xp. E sono per esempio la lamentata mancata compatibilità con dispositivi e periferiche digitali e software di terze parti (problema che in Microsoft ridimensionano sulla base del fatto che si tratta di una casistica molto esigua) o la scelta della scheda grafica più idonea per vivere al meglio l'esperienza del gaming. Gira e rigira si torna alla domanda che in molti si fecero al momento del lancio di Vista: per il nuovo Os è necessario un computer nuovo di zecca, pena il rischio di andare in contro a numerosi problemi di compatibilità fra il sistema operativo e le applicazioni software già caricate sulla macchina, vedi per esempio alcuni programmi di posta elettronica assai diffusi nelle aziende come Lotus Notes o servizi video come TiVo? Difficile dare una risposta ma certo è che – e non lo dicono i fedeli dell'open source sui propri blog ma gli analisti della Idc – il nuovo Windows si porta dietro problemi non indifferenti di adozione, tipici a detta degli esperti di una "major relaese" così estesa come in effetti è quella di Vista. E va anche detto che lo sforzo di Microsoft profuso in direzione della massima interoperabilità del software è stato comunque notevole, visto e considerato che lo stesso è certificato compatibile con due milioni di diversi dispositivi hardware (stampanti, tastiere, mouse, scanner e via dicendo), e cioè circa il 96% di quelli oggi in uso. I difetti di gioventù del sistema operativo hanno però consigliato i principali produttori di pc - e fra questi Hewlett-Packard, Dell, Lenovo e Toshiba – a mettere a catalogo nuovi modelli con Windows Xp precaricato di serie; decisione che comunque non ha impedito alla società di Redmond di mettere a segno una crescita di fatturato del 13% nell'ultimo trimestre fiscale anche grazie al sostanzioso contributo offerto dalle vendite di Vista.
In attesa della totale compatibilità di Vista con tutto il software e l'hardware oggi disponibile, Microsoft deve fare quin di i conti con una fetta di utenza che al nuovo Os continua a preferire quello vecchio. A Redmond sono invece convinti che solo una minoranza di utenti abbia un'idea "sfavorevole" di Vista e invece una larga fetta di questi lo consideri in modo positivo. Forse il vero problema che scoraggia alla fine una parte della comunità It è legato a un altro fattore, quello dei costi da sostenere per aggiornare i programmi software esistenti per poterli far lavorare sul nuovo sistema operativo: i 199 dollari che la Adobe chiede per la nuova versione professionale "Vista ready" di Photoshop sono un esempio perfetto di questa "ambiguità" giovanile della creatura tanto cara a papà Bill Gates.
Windows Vista è stato l'ultimo aggiornamento di sostanza del sistema operativo per pc della Microsoft? Stando alle indiscrezioni provenienti dagli Usa non sembrerebbe così: una nuova "major release" dell'Os in versione client, chiamata internamente "7" (inizialmente il nome in codice era Vienna) dovrebbe infatti arrivare sul mercato entro i prossimi tre/quattro anni. Non c'è niente di ufficiale ma qualcosa di ufficioso sì, ed è trapelato da un evento che il gigante del software ha organizzato nei giorni scorsi a Orlando, in Folorida, per la propria forza vendita.
Indiscrezioni, se confermate, molto importanti, visto e considerato il rumore che la società ha reato ad arte intorno al suo nuovo sistema operativo, reso disponibile – prima in versione business lo scorso novembre e poi per il consumer a fine gennaio di quest'anno – dopo cinque anni cinque di sviluppo. Windows 7, stando ai bene informati, nascerà in duplice versione, a 32 bit per gli utenti da casa e a 6 bit per quelli aziendali e potrebbe anche caratterizzarsi per un innovativo modello di sottoscrizione. Il futuro di Windows torna quindi al centro dell'attenzione a qualche messe dall'effettiva disponibilità di Vista e di tutte le polemiche che ne hanno accompagnato il debutto dopo vari mesi di ritardo rispetto alle promesse di Bill Gates, Steve Ballmer (il Ceo della Microsoft) & C.
In attesa di conferme ufficiali da parte dei propri vertici circa la reale futura disponibilità e le principali caratteristiche tecniche del nuovo Windows, nell'agenda di Microsoft c'è ora il rilascio del tanto atteso Service Pack 1 per Vista, previsto entro la fine del 2007.